venerdì, gennaio 27, 2006

 

Cosa ci insegna la neve

Oggi nevica e con la nevicata cambiamo le abitudini di tutti .
Ci si alza un pò prima per vedere la situazione , si fa colazione insieme perché occorre organizzare il percorso decidere come andare a scuola o al lavoro e ci si rilassa perché comunque tutto e’ più soffice ; si decide di stare a casa con i bambini promettendo loro una giornata all’aperto allora ci si trova nel cortile con il vicino a spalare, vicino che magari conosci poco ma con il quale adesso e’ bello parlare un po’;
intanto vedi la strada bianca immacolata con le persone a piedi imbacuccate che camminano ,ti salutano , sorridono , strano sembrano più felici di quando le vedi gli altri giorni quando corrono a prendere il bus o si infilano nella macchina velocissimi senza salutarti .

Tutto e’ più rallentato tutto più sereno , a parte naturalmente le necessità reali o le situazioni veramente difficili si respira un’aria diversa.
Si magari i bus non passano subito subito bisogna raggiungere delle postazioni più centrali, ma e’ piacevole camminare, non ci sono che poche macchine che vanno piano ( MA VANNO ) e poi scopri che sulle macchine non c’e una sola persona ma sono piene riempite come non mai , quindi c’e stato un accordo per scendere su un solo mezzo, ci si e’ parlati, si ha avuto il tempo di pensare a questa cosa.
Alle fermate dei bus un po’ si discute un po’ ci si arrabbia un po’ si ride ma si parla .
E’ davvero una altra sensazione di città , tutto e’ più ragionato si fanno le cose importanti e necessarie , si rinuncia al superfluo si accetta che tutto non e’ cosi’ prevedibile e cosi’ urgente, si guarda agli impegni con meno schizzofrenia e si valutano con concretezza .

Cosa ci insegna la neve !!!!!!!!!!!!
Sarebbe bello comportarsi cosi’ anche quando non nevica .
Proviamoci
Micaela

venerdì, aprile 08, 2005

 

Il papa

Spendere le risorse e la credibilità del comune per i funerali del papa mi sembra offensivo per credenti e non credenti. Resto del'idea che le spese per il culto e per le sue scadenti imitazioni (come questa agitazione di massa per un evento prevedibile e naturale) siano a carico di chi cicrede, non di tutti. Anche in questo Como eccelle....

martedì, marzo 29, 2005

 

pasquetta e i poco invidiabili primati comaschi

3) Cinque ore da Domaso a Como.
2) Due ore da Torno a Como
1) Tre quarti d'ora da via Garibaldi alla basilica del Crocefisso.
Quanti ricorderanno la giornata di ieri comeun incubo e cancellereanno Como dalle proprie mete?
Diciamo all'assessore che se questo è il Turismo che ha in mente, è bene che si dedichi a qualcosa di diverso.
Città ingolfata, inquinata di rumore e gas di scarico (il vento in serata ha provveduto a diluire e disperdere i veleni, ma si è trattato di un caso): alzino la mano coloro i quali ritengono che si debba continuare così, magari con un parcheggio nel lago !
Bruno

giovedì, marzo 24, 2005

 

Che ne sarà?

Como è una città ormai avviata al declino: niente prospettive economiche né culturali né demografiche. Le elezioni regionali saranno un saggio interessante di quanto i comaschi hanno capito del trattamento loro riservato dalle amministrazioni di centro destra e della loro reazione. Ma se andasse male (non dico a livello regionale, a livello cittadino) lunga sarebbe ancora la via per una ricostruzione, e incerta negli esiti.

Ermanno

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